28 Marzo 2017
Un capolavoro ad Alessano-Le da restaurare. Parte la raccolta di aiuti per il restauro della Pala d’altare della Chiesa del Convento dei Frati Cappuccini di Alessano. Occorre salvare un capolavoro ligneo del ‘600 in forte degrado.
ALESSANO-LECCE. E’ partito un appello per raccogliere fondi per il restauro della Pala d’Altare della Chiesa dei Cappuccini ad Alessano. Questo anche grazie a un video postato su YouTube e realizzato dal regista salentino Edoardo Winspeare insieme a Fra Francesco Monticchio, padre Guardiano del Convento dei Cappuccini di Alessano.
Ecco la lettera che Padre Monticchio ha mandato al Salento e all’ Italia tutta.
“Carissimo Amico, i frati Cappuccini insieme alla Fraternità Francescana e alla comunità tutta di Alessano, stanno vivendo con ansia lo stato di degrado della pala d’Altare della Chiesa dei Frati Cappuccini. E’ una pietra preziosa che si incastona bellamente nella ricchezza artistica della nostra cittadina, unico monumento nel suo genere a livello nazionale, che necessita di un urgente intervento conservativo, valutato dalla Sovrintendenza delle Belle Arti nella somma di € 140.690,00. Ciò che ci spinge fortemente a scrivere questa lettera è un evento ancora più drammatico avvenuto proprio in questi giorni: lo scollamento di alcuni pezzi dell’intarsio sulla parete destra della Pala. Sono accorsi tempestivamente i tecnici responsabili del restauro della Sovrintendenza e hanno potuto verificare l’entità del danno che consiste in un probabile cedimento strutturale dell’intero Altare.
Avendo visionato la parte retrostante che supporta le tessere dell’intarsio, hanno potuto constatare che è ormai ad uno stato di completo deterioramento al punto che si possono scorgere solo le nervature del legno, incapace ormai di reggere il peso delle tessere dell’intarsio. Il nostro intento è quello di sensibilizzare e sollecitare quanti a vario titolo possono contribuire fattivamente al risanamento di una opera così preziosa quanto bella. Le cose belle fanno buono il cuore; e, come diceva il nostro caro compaesano don Tonino Bello “La bellezza salverà il mondo”. Siamo certi che in tempi brevissimi la tua sensibilità e generosità ci aiuterà a realizzare la somma totale necessaria al recupero di questo gioiello artistico e religioso. Ti salutiamo con il serafico saluto di Francesco d’Assisi PACE E BENE!
Il Guardiano Fra Francesco Monticchio”.
“Si tratta di una bellezza da ricostruire e salvare”, dice il frate, “soprattutto in nome di Don Tonino Bello che ha da sempre considerato questo convento come la sua casa”.
La pala dell’altare, risalente al 600, necessita di un restauro che la Sovrintendenza delle Belle Arti ha stimato intorno ai € 140.690,00. Una somma importante e che oggi chiama tutti a contribuire in una raccolta fondi per far rinascere questo pezzo di tesoro racchiuso nel convento di Alessano.
La chiesa ed il Convento furono edificati nel 1628 per volontà del Vescovo Mons. Nicola Antonio Spinelli. La chiesa fu consacrata dal Vescovo di Alessano Mons. Giovanni Granafei nel 1656, come risulta dalla piccola effige posta all’ingresso della chiesa, accanto alla porta piccola.
In Alessano esisteva già una presenza francescana con il Convento di Sant’Antonio di Padova appartenente alla fraternità dei Frati Minori Conventuali. Nel 1809 entrambi i conventi furono soppressi.
I Cappuccini, dopo qualche anno poterono tornare invocati dalla popolazione.
Il Convento dei Cappuccini è stato privato dei frati per altre due soppressioni: dal 1812 al 1815 dal decreto di Murat e dal 1866 al 1929 con il decreto di Cavour. In questo periodo il Convento fu trasformato dapprima in Lazzaretto e poi come carcere. L’8 marzo del 1876 il giardino del Convento fu utilizzato come cimitero fino al trasferimento delle ultime salme nella traslazione al nuovo Cimitero (costruito già nel 1960) avvenuta nel 1994.
Il Convento ritornò nuovamente in mano all’ordine Francescano dopo il Concordato tra stato e Chiesa del 1929. Luogo destinato al culto e al ritiro spirituale attualmente l’edificio ospita la casa francescana di spiritualità dedicata a Don Tonino Bello. Con 22 stanze singole e altre in comune, la struttura può ospitare circa 30 persone.
In passato, i Francescani erano dediti all’istruzione e alla cura delle anime dei propri fedeli infatti, custodivano una ricchissima biblioteca che nel 1884, su disposizione ministeriale fu trasferita nella Biblioteca Piccinno di Maglie.
L’edificio custodisce un altare monumentale in legno, finissimamente intarsiato e intagliato, che copre tutta la parete di fondo. Fu eseguito nel XVIII secolo per opera di maestranze locali. La pala è costituita da una grande tela del XVII secolo, raffigurante Il perdono di Assisi, donata da Laura Guarini come si evince dallo stemma della casata riprodotto nella parte inferiore del dipinto. Nelle due tele laterali sono raffigurati: a destra il Profeta Isaia e a sinistra Sant’Anna con Maria bambina. Nel tondo collocato sul fastigio dell’altare è effigiato San Giuseppe titolare della chiesa. Queste tre tele sono coeve all’altare e sono attribuibili al pittore alessanese Aniello Letizia.
Attualmente una parte del convento è occupato dai Frati e un’altra è destinata ad ospitare la Casa Francescana di spiritualità dedicata a Don Tonino Bello. Caso unico nei conventi cappuccini pugliesi, permane ancora l’arredo originale della sala adibita a biblioteca, con infissi e suppellettili in legno.
Questa Pala d’altare è un bene artistico di grande valore per la cittadina di Alessano, per la Puglia, per l’Italia e per i Beni Culturali Italiani. Salvarla dal deterioramento significa compiere un gesto di rispetto per la civiltà del nostro Paese, per i beni culturali dell’Italia e un segnale oltremodo ancor più forte nel dare un senso alle certezze della cristianità europea cui anche i Frati Cappuccini d’Italia e di Puglia hanno dato un contributo ad erigere e ramificato poi nei secoli.
Carlo Franza |